Eventi & Sagre

FESTE RELIGIOSE, SPETTACOLI E MANIFESTAZIONI FOLKLORISTICHE IN SARDEGNA

Una Sagra è una festa campestre che si tiene all’aperto con musica folk dal vivo, danze e balli tradizionali, le sfilate con il costume tradizionale della Sardegna, le Maschere delle Barbagia, prelibatezze e giochi locali.

Le sagre in Sardegna sono anche occasioni uniche per scoprire luoghi nascosti e poco conosciuti dell’isola e apprezzare la grande ospitalità del popolo Sardo.

Durante tutto l’anno, da nord a sud, ogni piccolo paese vi accoglie con la propria Sagra. Le strade si riempiono di ambulanti che vendono prodotti di artigianato fatti a mano, prodotti agropastorali, vini pregiati e tanto divertimento

Per scoprire cosa è la Zipola non vi resta che partire per la Sagra della zipola di Narbolia il 5 marzo, provincia di Oristano, e gustarne tutta la sua bontà. Un gustosissimo dolce tipico della tradizione carnevalesca sarda e dalla ricetta semplicissima.

Durante la sagra, a Narbolia, sfrigolano le padelle e le sapienti mani degli abitanti preparano queste prelibatezze. Tra una zipola e l’altra potrete assaggiare anche altri piatti tipici accompagnati dal vino di Narbolia mentre intorno a voi il paese è in festa. A marzo si tiene la Sagra del riccio di Buggerru. Il porticciolo di Buggerru si anima di persone che preparano le pietanze ed altre che gustano i cibi preparati. Durante la Sagra gusterete i deliziosi ricci preparati secondo prelibate ricette. Oltre ai ricci potrete gustare una fetta di Civraxiu seguito dal vino, vi faranno degustare la semplicità della cucina povera di mare. La Pasquetta a Tonara ha un sapore dolce e croccante. Sa di mandorle e noci, sa di miele, di boschi e montagne. Nel piccolo comune in provincia di Nuoro, vi invitano a celebrare la festa del Torrone di Tonara. Potrete degustare tirato fuori da sa forredda, il fornello di mattoni riscaldato con la legna di agrifoglio nel quale sarà lavorato e preparato come si faceva duecento anni fa, appena sfornato e caldo il torrone. A Maggio si tiene a Olbia, la Sagra delle Cozze, in concomitanza con le celebrazioni in occasione della festa religiosa più importante della Gallura. Simplicio di Olbia è il primo Vescovo di cui si ha la certa notizia storica in Sardegna ed è l’unico Vescovo Sardo ornato della palma del martirio. La festa patronale, in suo onore, viene celebrata ogni anno il 15 maggio e consiste in processioni, danze in costume, declamazioni di poesie, giochi tradizionali e fuochi d’artificio. L’arrivo della statua del Santo nel lungomare “Re di Puglia” è accompagnata, come da tradizione, dai Vigili del Fuoco che, con l’ausilio di un’autoscala di servizio, lasciano cadere petali di rose in segno di ringraziamento. I festeggiamenti si concludono con la gustosa sagra delle cozze, prelibatezza sarda, cucinate alla marinara in un gigantesco tegame o gratinate in vari forni ed annaffiate con molti litri di buon vino. Gonnosfanadiga ospita La Sagra del pane tipico gonnese, Sa Moddixina, su Civraxiu, da sa lada a sa pillunca, pane coccoi di semola e i pani aromatizzati con olive o ricotta sono alcuni dei tipi di pane che si producono a Gonnosfanadiga. Nel piccolo paese gonnese sono sette i panifici presenti che continuano a produrre questo alimento, base dell’alimentazione mediterranea. Il paese è strettamente legato al pane, Gonnosfanadiga è membro dell’Associazione Nazionale Città del Pane e ogni anno organizza la Sagra del Pane tipico gonnese, irrinunciabile kermesse dove disparati sapori si fondono insieme.
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QUANDO LO SCENARIO FA DA CORNICE AGLI EVENTI
NOTTI D'ESTATE TRA NATURA E CULTURA

Ci sono luoghi, in Sardegna, dove la combinazione tra natura e cultura regala indimenticabili emozioni. Le vie e scorci che diventano palchi e magnifiche scenografie, immersi in una natura che offre già di per sé uno spettacolo.
Le calde notti di luglio diventano magiche all’Anfiteatro Romano di Nora che ospita la “Notte dei poeti”.
A Tavolara durante il Festival Del Cinema, il cinema ha una volta stellata e offre una scenografia naturale mozzafiato. Unica e particolarmente emozionante la volta stellata di Tavolara, un’isola disabitata che diventa cinema per un Festival del Cinema. L’isola è stata definita “la pià affascinante arena all’aperto del mondo e vero cinema Paradiso“.
In estate e in tutto il resto dell’anno: la Sardegna ha un Cuore grande per regalarti un’esperienza sempre diversa.

CARNEVALE E FESTE RELIGIOSE IN SARDEGNA

DALL'ALBA DEI TEMPI UNA TERRA, FIERA, SALDAMENTE LEGATA ALLE SUE TRADIZIONE

La Sartiglia è il primo appuntamento dell’anno con la tradizione sarda. E’ una corsa di cavalli che si svolge lungo le vie della città di Oristano da circa 500 anni, la domenica che precede la quaresima e il martedì grasso. Si fronteggiano, nelle due giornate, il gremio dei contadini e quello dei falegnami. La corsa viene diretta da “Su Componidori” che designa i cavalieri che parteciperanno alla corsa alla stella. Maggiore sarà il numero delle stelle infilzate, migliore sarà il raccolto e la fortuna del gremio e dell’intera comunità. Interessante è la partecipazione alla cerimonia dal primo mattino, quando si può assistere alla vestizione de “Su Componidori” a cura delle “Massaieddas”. Un incontro di colori, costumi, tradizioni, anima di quel turismo religioso che sta conquistando sempre più appassionati: è la Festa di Sant’Efisio, che si apre, come di consueto, il 1° maggio a Cagliari con “is traccas”, festosi carri addobbati. Segue la tradizionale processione, 3500 persone in abiti tradizionali provenienti da tutta la Sardegna e oltre 200 persone a cavallo suddivise nei tre gruppi principali dei Campidanesi, dei Miliziani e della Guardiania. Chiude la processione il simulacro del Santo che viene accompagnato a Nora, nella chiesa del suo Martirio, dove rimane fino al 4 maggio quando fa rientro nella chiesetta di Stampace. Il terzo lunedì dopo la Pasqua iniziano invece i festeggiamenti in onore di Sant’Antioco Martire, protettore dell’isola e santo patrono della Sardegna. Questo è il primo appuntamento di una festa che viene celebrata anche il 1 Agosto, in ricordo della dedicazione della chiesa e per il ringraziamento del raccolto, e il 13 Novembre, il giorno della morte del Santo. La Sagra, la cui origine viene riportata al 1615 (anno di ritrovamento delle reliquie), viene aaperta il sabato precedente la festa con la sfilata de “Is coccois”. Per l’occasione le donne preparano dei pani di semola detti “Coccois de su Santu”, decorati con motivi floreali e piccoli uccelli ed ornati con frammenti di carta dorata. Is coccois sono portati da gruppi di fedeli nella Basilica e per alcune settimane sono tenuti ad ornamento del simulacro e delle reliquie. Le celebrazioni proseguono con la sfilata delle traccas e dei costumi folcloristici che giungono da tutta l’isola e si snoda lungo le strade del paese a seguito del simulacro del Santo. All’aria di festa, si aggiunge il sentimento di fede e devozione che gli abitanti di Sant’Antioco rivolgono al santo, a cui affidano la protezione dei propri cari.

Maremania